Il 14 novembre 1910 fu insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia per i suoi meriti. Magistrato e giurista eminente, da Senatore del regno fu chiamato ad operare nel Ministero di Grazia e Giustizia in molte commissioni. Il suo nome è legato alla legge sulla condanna condizionale di cui fu autore e relatore.