Settembre 15, 2024

Fino al 600-700 il patrono di Eboli è stato San Berniero. Declassato passa il testimone a San Vito. Degli antichi onori a San Berniero rimaneva solo quello di uscire in processione con San Vito il quindici giugno. In questo giorno era la grande festa: da paesi vicini e specialmente dalla piana ,una grande folla accorreva ad Eboli.Occasione per visitare parenti e amici,pantagrueliche abbuffate,grandi bevute,processione,musica e sparo. Alla processione partecipavano tutte le congreghe,i luigini,i preti,e i monaci. Il giorno prima e per tutta la nottata arrivavano le cente, costruzioni fatte con candele di cera attorniate di devote che intonavano le lodi al Santo col ritornello “Santo Vito, vinito, vinito!”. La domenica successiva la festa, la statua del Santo,di buon mattino dopo la messa, veniva portata a spalle alla chiesetta al Sele, a 15 Km. Da Eboli centro. Il viaggio era lunghissimo perché il Santo doveva visitare e benedire messi,giardini,orti e campi coltivati;doveva fermarsi in tutte masserie,le case coloniche,le casupole della piana,dove si raccoglievano gli oboli per il Santo.

Prima di tutto ciò Santo si fermava all’Acquarita dove tutta la popolazione lo salutava dopo aver assistito ad una pantomima:un contradditorio tra un angelo appeso ad una fune,con le ali e spada sfolgoranti,e il diavolo che sprofondava sotto il tavolo. Il dibattito, a favore dell’angelo, si concludeva col diavolo che sprofondava sotto il tavolo (EBOLI E DINTORNI, ATTILIO SPINELLI)