Maggio 1974, la popolazione di Eboli, “insorge” contro la decisione ministeriale di destinazione le fabbriche FIAT nell’avellinese. Fabbriche promesse a più riprese, e con politici di primo piano a declamare la scelta della Valle del Sele, anche con comizi dal sapore elettorale. Era sicuro! La disoccupazione nel salernitano avrebbe visto un drastico taglio e le prospettive del comprensorio ambivano a futuri scenari di sicurezza economica per la gente del luogo. L’annuncio di altra destinazione degli impianti, scatena l’inferno fra le popolazioni del sud salernitano. Ad Eboli i cortei di protesta si moltiplicano fino al blocco di strade, autostrada e linee ferroviarie. Mai più credito alle parole di politici per gli ebolitani.